BLUES IN MI

“Sono tanti anni che mi occupo di Milano, il convitato d’asfalto di moltedelle mie canzoni. Una donna apparentemente altera e fredda ma in realtà accogliente e amica se sai coglierla. Come nelle mie canzoni, ho da sempre più interesse nel descrivere quello che c’è fuori dal fuoco della fotografia, sono attratto dai particolari di quinta più che dal centro della foto. Se osserviamo bene, intorno alle cose, ai fulcri, c’è sempre qualcosa di più interessante.

Ecco perché questo lavoro lo voglio dedicare interamente a quello che sta intorno: alle periferie. Le periferie delle città se non adeguatamente “illuminate” possono diventare le periferie dell’anima, il luogo in cui tutto stravolge e muta in una sorda trasformazione frustrante e pericolosa.

Gli uomini e le donne, artisti che trattano la cultura in tutte le sue forme, hanno il dovere di “illuminarle” con la luce della musica, delle arti visive, della scrittura, del dialogo e dell’esplorazione: parafrasando Eleanor Roosevelt “E’ meglio accendere una candela che arrendersi all’oscurità”.

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La mia candela è questo percorso che parte dalla musica, dalle canzoni, dal blues e passa attraverso le immagini di una serie di docufilm, attraverso cui vedremo le persone, i luoghi, i sogni e le speranze di chi vive lontano dai centri, dal fuoco, tentando di dimostrare che la periferia va vista più come un'opportunità che come un problema.

I partners che ho incontrato e che sto incontrando, proponendo loro di partecipare a questo cammino (Corriere della Sera con Giangiacomo Schiavi, Stefano Boeri, LifeGate, Il Terzo Segreto di Satira, Brw Filmland, Ringo Pavesi, Laboratorio Studio, Piano B e tutti quelli che si uniranno), garantiranno la qualità e la visibilità dell’operazione: per dare luce ai quartieri dobbiamo avere un’eco importante, perché solo così possiamo dire di aver mosso interesse e di aver trasformato la candela in un grande faro”.

Folco Orselli

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La mia candela è questo percorso che parte dalla musica, dalle canzoni, dal blues e passa attraverso le immagini di una serie di docufilm, attraverso cui vedremo le persone, i luoghi, i sogni e le speranze di chi vive lontano dai centri, dal fuoco, tentando di dimostrare che la periferia va vista più come un'opportunità che come un problema.

I partners che ho incontrato e che sto incontrando, proponendo loro di partecipare a questo cammino (Corriere della Sera con Giangiacomo Schiavi, Stefano Boeri, LifeGate, Il Terzo Segreto di Satira, Brw Filmland, Ringo Pavesi, Laboratorio Studio, Piano B e tutti quelli che si uniranno), garantiranno la qualità e la visibilità dell’operazione: per dare luce ai quartieri dobbiamo avere un’eco importante, perché solo così possiamo dire di aver mosso interesse e di aver trasformato la candela in un grande faro”.

Folco Orselli

Ecco il primo singolo di Folco Orselli "Paolo Sarpi Blues", diretto e montato da IL TERZO SEGRETO DI SATIRA, prodotto da Wayne Film ed estratto dall’album Blues in Mi che verrà presentato martedì 27 novembre 2018 allo Spirit de Milan di via Bovisasca, 57 a Milano. Il video è inserito in un progetto più ampio che durerà un anno (novembre 2018-novembre 2019) dal titolo "Blues in MI: periferia identità di Milano". Trattasi di una serie di corti video, a cadenza trimestrale, ideati da Folco e dal suo staff creativo, che esploreranno le periferie milanesi attraverso testimonial dell’arte e della cultura meneghina e attraverso le canzoni del cantautore, da sempre attento alle realtà periferiche della città. Il primo singolo racconta in modo ironico-surreale, proprio della scuola milanese, il mondo della comunità cinese (esempio di integrazione virtuosa) di via Paolo Sarpi, ed è cantato in dialetto milanese.